Thursday 10 July 2008

300

L'unica ragione per cui ho ceduto e ho gettato due ore della mia vita nella visione di 300 è il fatto che è diventato una di quelle icone che Roland Barthes si divertiva a vivisezionare.

Zack Snyder dirige l'adattamento cinematografico dell'omonima novella grafica di Frank Mills, non nuovo a questo genere di operazioni (visti i precedenti con Sin City): il risultato è un delirio esaltato in cui l'episodio spartano delle Termopili e la stessa trasposizione del fumetto (perché tale è) non sono che pretesti per mostrare due ore di battaglie coreografiche, sangue decorativamente ineccepibile, e una massa di uomini iperpalestrati, seminudi e grondanti testosterone. Gerard Butler come Leonida ci fa la sua bella figura - sono comunque lontani i tempi del kitch melodioso e di classe del fantasma dell'opera schumacheriano - mentre Rodrigo Santoro come Serse icona gay e un po' fetish è irriconoscibile. Per chi lo conoscesse: io neanche sapevo di averlo intravisto in versione surfer belloccio e lungichiomato in uno dei due Charlie's Angels...

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