Wednesday 26 March 2014

Monsieur Lazhar

Premesse ai limiti dell'irreale per un film ambientato in una scuola media canadese: un'insegnante (třídní učitelka?) di una classe viene trovata suicida, impiccata con un foulard al soffitto dell'aula; alla preside alla disperata ricerca di un sostituto si presenta Bashir Lazhar, rifugiato algerino, che ottiene il posto. Non vi è nulla di particolarmente notevole nel linguaggio cinematografico adottato, né nel racconto in sé; e i temi che si incrociano - scuola contemporanea, suoi rapporti con la famiglia, elaborazione del lutto - sono affrontati in modo semplice, privo di qualsiasi retorica. Eppure forse è proprio questa semplicità e concisione (90 minuti, in controtendenza rispetto alla voga attuale) ad essere punto di forza di un film molto umano, mai eccessivo, non immeritatamente premiato ai festival europei e nominato all'Oscar come miglior film straniero.

***++

Monsieur Lazhar, di Philippe Falardeau, Microscope Productions, Les Films Seville Pictures, Canada 2011

Saturday 22 March 2014

Иосиф Александрович Бродский | Iosif Brodskij - Fondamenta degli incurabili

Un piccolo scritto in grande prosa, presentato per la prima volta a Venezia nel 1989, due anni dopo il conferimento del premio Nobel per la Letteratura allo scrittore russo esiliato in America: cinquantuno piccole tessere testuali, raggruppate lungo l'asse dei continui ritorni dell'autore a Venezia nel corso degli anni.
Venezia città della visione, dove lo specchio acqueo riflette e deforma; Venezia quintessenza della bellezza; Venezia la cui vita quotidiana e ciclica attraverso l'anno esula da quella di qualsiasi altra città; Venezia in cui uno straniero non potrà mai essere uno del posto, per quanto tempo ci viva.
Qua e là piccoli dettagli topografici - a iniziare dal titolo, forieri di nostalgia o semplicemente di ricordi per chi, come me, ha avuto il privilegio di vivere quotidianamente la città negli anni dell'università: ed è lo sguardo dell'ospite ricorrente, rassegnato a non essere mai autoctono, il più indicato per ricordare agli abitanti, autoctoni, per studio o per lavoro che siano, l'unicità della loro quotidianità.

Iosif Brodskij (Иосиф Александрович Бродский), Fondamenta degli incurabili, Adelphi, Milano 1991 [1989]

***+