Saturday 29 March 2008

Benedetto XVI (Joseph Ratzinger) - Spe salvi

Seconda lettera enciclica di Ratzinger dal suo insediamento al sognlo pontificio: dopo la Deus Caritas Est, Spe Salvi sembrerebbe preludere ad una sorta di trilogia dedicata alle virtù teologali fede, speranza e carità. La prossima, in arrivo a maggio, sarà di tematica sociale, ma intanto l'attesa per l'enciclica sulla fede rimane.

Il testo è come sempre intellettuale ma chiaro, di una logica stringente, sostentato da magistrali citazioni esemplari sia dalle scritture e dai padri della Chiesa che dall'opera di pensatori moderni e contemporanei; non manca allo stesso tempo una nota di gioia ben lontana dall'immagine di un Ratzinger gelido e conservatore.
Esemplare è la critica al materialismo marxiano e alla trasformazione dell'attesa escatologica in quello scientismo attraverso cui l'uomo, a partire da Bacon, tenta di costruire il regno di Dio sulla terra, negando di fatto la libertà e giungendo a quella Fine di tutte le cose preconizzata da Kant.

Spe salvi facti sumus - siamo stati resi salvi dalla speranza. Forse non è stato un caso che sia finalmente riuscito a leggere questo testo in tempo pasquale, quattro mesi dopo la sua emanazione: il cardine della speranza cristiana infatti è la salvezza in Cristo in quanto redentore del mondo, vero Dio e vero uomo, sacrificio con il quale l'amore di Dio per l'uomo ha colmato la misura della propria giustizia infliggendo a sé stesso la pena di riscatto per la colpa umana.
La nostra grande speranza, coltivabile e apprendibile attraverso la preghiera, l'esperienza dell'agire quotidiano e della stessa sofferenza, e attraverso il Giudizio, non è riconducibile a categorie umane. Piuttosto, è definibile dalle parole di Gesù in un meraviglioso passo del Vangelo (di Giovanni, naturalmente!): "Vi vedrò di nuovo, e il vostro cuore si rallegrerà, e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia".

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Friday 28 March 2008

Marguerite Yourcenar - Il tempo, grande scultore

Testo in bibliografia del corso di progettazione architettonica ed urbana tenuto da Alberto Ferlenga. In realtà ciò che interessava a Ferlenga era un breve brano che dà il titolo a questa raccolta di παραλιπόμενα, in cui la grande scrittrice riflette sul destino delle opere scultoree in pietra, e sulla loro natura di breve intermezzo tra un'eternità trascorsa in forma di roccia ed una seconda eternità consumata sotto forma di rovina.

La raccolta dimostra per intero, anche nell'incoerenza del materiale radunato, la statura letteraria della Yourcenar: il suo comporre parte da quell'elemento primigenio ed indispensabile al tempo stesso che è la singola parola, che viene adoperata sprigionando potenza demiurgica e che pure riesce a non imporsi sull'ordito del pensiero che sorregge.

I temi toccati dai vari testi, di lunghezza variabile, sono molteplici: si va da riflessioni sul dialogo nel romanzo storico alle indagini sul tantrismo e sugli aspetti della sensualità di Vishnu, dalla rievocazione di amici defunti a considerazioni sullo spirito dell'Andalusia o sulle festività dell'anno, dalla rievocazione di un vecchio Michelangelo alla tessitura di un libro, mai redatto, su S. Elisabetta d'Ungheria, Elisabetta d'Austria e la contessa Elisabetta Bathory.
Dai singoli lacerti emerge una donna serena, amante degli animali e, più in generale, della natura, dotata di una profonda cultura storica, filosofica e letteraria, ritirata in un'isola del New England ma non per questo meno partecipe del mondo, non religiosa ma non per questo meno attenta ai bisogni dell'anima.

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Tuesday 25 March 2008

Aldo Rossi - L'architettura della città

Libro in bibliografia base del corso di laurea in architettura per la città, nonché parte della bibliografia base del corso di progettazione architettonica ed urbana tenuto da Alberto Ferlenga.

Sono giunto alla conclusione che si tratta di un libro da avere in biblioteca: i suoi pregi superano i (numerosi) difetti. Rossi critica tutte le teorie che vorrebbero ridurre semplicisticamente la città ad uno schema - primo fra tutti il funzionalismo ingenuo - e vi oppone la propria fortunatissima formulazione dei "fatti urbani" come monumenti, opere d'arte che permangono nel tessuto cittadino al di là di qualsiasi riduzione tipologica e che organizzano la città nel corso della sua evoluzione storica. Inaccettabile tuttavia resta la fede politica dell'autore, che tenta costantemente di ridurre le problematiche ad una matrice comunista - basti pensare allo spropositato peso accordato alle peraltro corrette analisi di Engels, al continuo sottolineare l'oppressione della componente proletaria/operaia nelle dinamiche storiche del Sette, Otto e Novecento o alla critica alla proprietà privata del suolo.

Memorabili le pagine sulla struttura urbana di Atene, il confronto delle teorie urbanistiche oweniane e lecorbusieriane e dei rispettivi prodotti - garden city e ville radieuse con le allora relativamente recenti teorie di psicologia ed ecologia urbana - prima fra tutti quella Lynch, l'analisi della soluzione del problema residenziale in Germania nonché la critica alla rilevanza del ruolo degli espropri nel processo di hausmanizzazione di Parigi, che secondo Rossi (aggiungerei inevitabilmente, data la sua matrice filosofica) semplicemente non poteva non avvenire.
Dal cilindro sono riemersi anche concetti, come quello da me subito in salsa Ciruzzi, del genius loci.

Sezioni:
  • Individualità dei fatti urbani
  • Gli elementi primarii e l'area
  • Individualità dei fatti urbani. L'architettura
  • Evoluzione dei fatti urbani
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Monday 24 March 2008

L'era glaciale 2 - Il disgelo

Simpatico coronamento ad una pasquetta trascorsa con gli animatori.

Come nell'episodio precedente, lo scheletro del racconto è la storia di un viaggio, questa volta di fuga dalla conca insidiata dallo scioglimento della muraglia di ghiaccio e dal conseguente imminente riversamento delle acque retrostanti in stile diluvio universale.

Tra nuove gag di Scrat, nuove aggiunte al branco sotto forma di due opossum e la loro sorella adottiva mammuth (in piena atmosfera Tarzan, anche per le musiche), ostacoli atti a mettere in scena tutte le potenzialità del digitale per quanto riguarda gli stati della materia, il viaggio verso la mitica arca (priva di Noè) ha compimento nel più prevedibile dei modi. Quasi teologico il brano di Scrat in paradiso, beato e pieno di amore per la grande ghianda divina, salvo venire salvato dalla morte dal bradipo.
Inutile dire che le mie simpatie vanno a Diego, tigre sciabolata dalla voce profonda e dalle ataviche paure feline nei confronti dell'acqua - peraltro coraggiosamente superate dall'unico personaggio a tutto tondo dell'era glaciale.

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Sunday 23 March 2008

Clemens Brentano - La dolorosa passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo le visioni della Beata Anna Katharina Emmerick

Parte del regalo di compleanno di monsieur Puvy de Celles fattomi ancora due anni fa, non ero mai riuscito a trovare il tempo e la voglia di affrontarlo: per farlo ho colto infine l'occasione del triduo pasquale di quest'anno.

Suor Emmerick, una santa e mistica tedesca, visse all'inizio dell'Ottocento in pieno anticlericalismo napoleonico: le sue stigmate furono oggetto di indagine scientifica con il risultato che lo stesso medico che la sottopose ad osservazioni (controverificate da un'equipe esterna) ne divenne fervente seguace. La santa da un certo punto della propria vita era stata costretta a restare a letto per i dolori generati dalle sue piaghe stimmatiche e dalle visioni in cui riviveva la passione di Gesù; nonostante le condizioni penose in cui era ridotta riusciva ad esercitare un grande fascino intellettuale, oltre che spirituale, sulle persone che la incontravano: la più celebre è sicuramente il poeta tedesco Clemens Brentano, che divenne suo intimo amico e raccolse da lei i racconti delle visioni, pubblicandoli poi in veste letteraria (peraltro assolutamente ortodossa).

Al di là di qualche piccola incongruenza temporale, il libro resta affascinante per la la ricchezza di dati storici e geografici - non ultima la data esatta della passione - e il meraviglioso ritratto di un Gesù pienamente divino e pienamente umano allo stesso tempo, in preda alle paure, alle angoscie e alle atroci sofferenze fisiche che resero la passione probabilmente la più pesante tortura fisica e morale mai subita da una persona.

E in questo si compie il mistero di un Dio che ha amato gli uomini a tale punto da offrire come sacrificio riparatore per tutte le nostre iniquità (Shoah compresa) sé stesso fatto uomo, e torturato fino a colmare la misura della propria giustizia.

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Friday 21 March 2008

Via Crucis 2008 - Oggi come allora

Seconda Via Crucis importante guidata dal gruppo animatori.

Dopo il trionfo ottenuto lo scorso anno con Le mie mani ferite e la rappresentazione della Via Crucis sotto forma di quadri viventi, era necessario rispondere alle aspettative con qualcosa che fosse possibilmente diverso. Bocciata dal CPP la proposta di rendere la Via Crucis itinerante, si è ripiegati sull'attualizzazione di ogni stazione con il racconto di un suo equivalente contemporaneo, accompagnato da un'immagine fotografica eloquente. Si è utilizzato del materiale già pronto, il cui testo è stato drasticamente tagliato, riformulato e dotato di riflessione conclusiva; inutile dire che il passaggio più difficile è stato trovare le immagini che si adattassero esattamente alla situazione descritta e al tema della stazione.

Io, Matteo e la Giulia Bolzan abbiamo curato i 14 intermezzi che dovevano servire al raccoglimento, alleggerendo il tutto. Lisa ha cantato l'Ave Maria di De André (non ho potuto impedirlo) e, insieme a Pamela, Mani (che ho suonato io). I miei brani di intermezzo sono stati: Kleine Präludium Aus Dem Klavierbüchlein Für Wilhelm Friedemann Bach BWV 931 in la minore (Gesù cade la prima volta), Präludium 12 Aus Dem Wohltemperierte Klavier, 1.Teil BWV 857 in fa minore (Gesù è aiutato da Simone di Cirene) e Kleine Präludium Aus Der Sammlung Johann Peter Kellner BWV 940 in re minore (Gesù è inchiodato alla croce).

Struttura:
  • Vangelo
  • Immagine; lettura del commento
  • Riflessione
  • Musica
Il video della via crucis si trova sul sito della Tenda TV.

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Thursday 20 March 2008

Sabbioneta

"Gita scolastica" fatta nell'ambito del seminario Teatri greci e romani tenuto da Monica Centanni ed Alberto Ferlenga, con meta primaria nel Teatro all'antica costruito su progetto di Vincenzo Scamozzi e secondo teatro stabile al mondo dopo l'Olimpico di Vicenza.



Più che una città ideale, Sabbioneta è una città analoga, costruita da Vespasiano Gonzaga mettendo insieme i pezzi di quanto da lui vissuto, visto ed amato nei suoi anni di condottiero alla corte di Filippo II. Così vi troviamo delle mura, in un'epoca ed in un luogo in cui non ce ne sarebbe stato alcun bisogno, e una collezione assolutamente inusitata di spazi e viste sempre nuovi e cangianti ad ogni passo, composta mediante edifici di dimensioni ridotte: palazzi cittadini di due, massimo tre piani, chiese che sembrano miniature o modelli al vero di costruzioni cinquecentesche romane, piazze la cui scala viene messa in crisi dal confronto con le automobili in esse parcheggiate. La città di Sabbioneta risulta frutto della propria epoca, in cui l'antico è guardato non più con lo spirito agonistico dell'umanesimo e del rinascimento, ma già con lo sguardo erudito e nostalgico del tardo manierismo che vede conclusa e consumata la parabola rinascimentale.

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Sunday 16 March 2008

Rem Koolhaas - Delirious New York

Libro in bibliografia base del corso di laurea specialistica in architettura per la città, nonché in bibliografia del corso di Progettazione architettonica ed urbana tenuto da Alberto Ferlenga.

Koolhaas è stato, insieme a Zenghelis, il fondatore di OMA: la sua opera, e questo libro in particolare, comprende alcune tra le più lucide analisi partorite dalle teorie dell'architettura del Novecento. Koolhaas studia il caso New York in funzione di Manhattan e della "religione" da essa derivata - Manhattanism - andando a ricercare i meccanismi che portano alla costituzione della città di grattacieli, ed individuando come nucleo fondamentale il tema dell'estraneamento, esplicitato inizialmente dai parchi a tema sperimentati a Coney Island, e successivamente introdotto nella costituzione stessa della città attraverso l'invenzione del grattacielo. Manhattanism è una forza autonoma, basata sulla congestione e sulla densità: chiunque progetti per Manhattan è costretto a farci i conti o a vedersi sconfitto (tra le illustri vittime, lo stesso Le Corbusier).

La scrittura inglese di Koolhaas è agile e pregnante, non appesantita dalla ricchezza del lessico; la trovata editoriale più creativa risulta l'adozione, per ogni paragrafo, di un'unica parola in funzione
di titolo univoco.

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Saturday 15 March 2008

Egle Renata Trincanato. Venezia: forma e rinnovamento - Fondazione Querini Stampalia

La mostra, intitolata alla studiosa veneziana ed allestita in collaborazione con lo IUAV, rivaluta l'operato di una personalità decisamente sottovalutata nei tempi passati (basti pensare che il suo opus magnum, Venezia minore, non è stato ristampato dalla data della sua pubblicazione, nonostante sia un libro unico per contenuti e costituisca tuttora il testo più autorevole sull'edificato abitativo veneziano).

Egle Renata Trincanato è stata una personalità assolutamente di primo piano nella scena architettonica nazionale: allieva e poi collaboratrice di Samonà, direttrice di Palazzo Ducale e docente di disegno allo IUAV, è stata la guida di Wright durante la sua visita alla città lagunare.

Pur non essendo all'altezza del suo lavoro di studiosa, la sua opera architettonica comprende progetti di pregio, quali l'edificio dell'INAIL a S. Simeon Piccolo di fronte alla stazione di S. Lucia, una sistemazione del nuovo Danieli che non vinse il concorso, e numerosi edifici residenziali a nell'area lagunare (uno fra tutti, il complesso di Parco S. Giuliano).

La visita della mostra è stata in l'occasione per vedere finalmente la sistemazione della parte destra del pianterreno della Querini Stampalia e l'annesso giardino, opera di Carlo Scarpa.

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Friday 14 March 2008

Guy Delisle - Pyongyang

Metti un animatore di fumetti canadese in Corea del Nord...

Il libro, rigorosamente a fumetti, è il frutto dei due mesi trascorsi da Delise a Pyongyang, dove la società televisiva francese per cui lavora ha dislocato l'animazione di una serie di cartoni animati in virtù del ridotto costo della manodopera locale. Il protagonista così si scontra con l'unico paese dove la realtà va oltre la fantascienza e le più nere previsioni di George Orwell: alloggiato in un gigantesco albergo isolato su un'isola al centro di Pyongyang, i cui ospiti riempiono sì e no un ricamo e i cui tre ristoranti hanno cibo degno di questo nome solo in concomitanza con le visite di delegazioni internazionali, il malcapitato straniero è costretto a muoversi ovunque con l'accompagnamento della sua guida, locale, di provata fedeltà al regime, a visitare gli innumerevoli musei - memoriale di Kim Il-Sung e Kim Jong-Il e a sorbirsi il continuo racconto di aneddoti riportanti la saggezza di Kim&Kim.

Tra opere titaniche ed assolutamente inutili, culto della personalità dell'unica dinastia nella storia comunista, esercitazioni militari, propaganda lobotomizzante e lavori forzati, quello che viene messo in scena è un dramma dell'assurdo, disegnato con tratto naïf ed ironico candore.

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Thursday 13 March 2008

Messa Gospel - S. Donato, Murano

Battesimo con il fuoco e debutto ufficiale con i Joy Singers, ad appena un mese e mezzo dall'audizione preliminare; il tutto in pompa magna, visto che il concerto era il primo della serie in celebrazione del decennale dei Joy, che la sede era quella storica di Murano, che il pezzo forte del repertorio era la messa gospel di Andrea d'Alpaos e che il tutto era ripreso da Telechiara, televisione a diffusione in tutto il triveneto, per essere poi trasmesso la domenica di Pasqua.

Devo ammettere che già la vestizione è stata foriera di drammi e sensi di colpa non indifferenti: scoprire un quarto d'ora prima del concerto che i pantaloni neri non vanno bene (e chi lo poteva sapere? Le istruzioni recitavano semplicemente "pantaloni neri"), venire messo spalle al muro dal gondoliere, ottenere un benestare eccezionale dal promoter-Cristina e risubire la stessa critica estesa alle scarpe dal boss-director metterebbe in ansia chiunque, specialmente se fa da apri fila. Aggiungiamo la non-conoscenza delle due canzoni finali (testo e musica raffazzonate alla meglio negli ultimi due giorni, dopo l'amena scoperta della loro esistenza, movimenti improvvisati) e le dimensioni abnormi di camicia e tunica,ed ecco tracciato il quadro fobico.

Fortunatamente si è tutto risolto per il meglio, e il malcapitato tenore novellino è riuscito anche a divertirsi... salvo poi venire semidistrutto da Pietro, roccia dei tenori secondi, che però critica
sempre tutto in virtù del perfezionismo innato: l'unica occasione in cui riconosco un errore (grazie al cielo non solo mio) è stato l'amen finale.

Ad ogni modo, ne è valsa la pena; e spero che sia stato così per tutti gli altri. Sentiremo Andrea lunedì!

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Programma:

  • Jesus is the answer
  • Faithful
  • Total praise

Messa gospel:

  1. On your side
  2. I confess
  3. Lord have mercy (Kyrie)
  4. Glory to God (Gloria)
  5. Hallelujah
  6. Profession of faith
  7. Make us true servants
  8. May the Lord
  9. Holy (Sanctus, Benedictus)
  10. Our Father
  11. For the kingdom
  12. Lamb of God (Agnus)
  13. Cross of love
  14. Amen
  15. Medley: go and sing to the world
  • I go to the rock
  • Caribbean medley

Sunday 9 March 2008

Anselm Grün - Lottare e amare

Regalo di Natale di mia mamma. Grün, tuttora vivente, prese i voti monacali all'età di diciannove anni; i suoi scritti hanno una forte angolazione psicologica.

Il libro prende in esame l'uomo in quanto maschio, portatore di forza e di virilità, e ne isola i due nuclei fondamentali e complementari del guerriero e dell'amante. Ogni uomo per essere veramente tale deve avere in sé entrambi i poli, altrimenti rischia la violenza o, all'estremo opposto, la mollezza: solo l'uomo che abbia conciliato in sé il lato del guerriero e quello dell'amante è in pace con sé stesso, portatore di energia maschile, di aggressività e tenacia, potenza sessuale e sensuale.

Grün quindi prende a modello 18 uomini biblici, da Adamo a Gesù, paragonando ciascuno con l'archetipo che egli incarna: il re piuttosto che il pellegrino, il profeta, il padre o il furbastro. Ogni archetipo maschile ha punti di forza e di debolezza a lui propri, ognuno degli uomini proposti viene psicanalizzato con criteri junghiani, la sua storia personale interpretata: fondamentale per ciascuno a questo proposito è l'incontro (o scontro) con il proprio lato ombra, l'altro sé oscuro, con cui ogni uomo è chiamato a confrontarsi e la cui metabolizzazione è necessaria per il raggiungimento dell'equilibrio e il pieno sviluppo della propria personalità.

E si scoprì che non fu Dio a chiedere ad Abramo il sacrificio di Isacco, ma fu Abramo stesso a convincersene e a venire fermato appena in tempo..

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Thursday 6 March 2008

Françoise Choay - La città. Utopie e realtà.

Libro in bibliografia base del corso di Teorie dell'Urbanistica tenuto da Leonardo Ciacci.

Si tratta essenzialmente di una raccolta di testi significativi di preurbanistica ed urbanistica propriamente detta, divisi cronologicamente e per macrocorrenti: progressisti, culturalisti e naturalisti, con l'inclusione di teorie più recenti (novecentesche) riunite sotto le categorie di antropopoli (di stampo antropologico-psicologico) e tecnotopia; conclude la raccolta una sezione dedicata alla filosofia della città.
L'autrice, oltre a stendere un assai illuminante saggio introduttivo nel quale illustra meriti e limiti di ogni corrente, ha raccolto ed editato i testi proposti in modo da condensare il più efficacemente possibile il pensiero degli autori citati.

Grazie a questo libro ho scoperto:
  • Jane Jacobs: fautrice della grande città, di cui analizza la mixité costitutiva con senso pratico tutto femminile
  • Kevin Lynch - La riconoscibilità visiva della città
  • Georg Simmel: filosofo tedesco del primo Novecento basante il suo pensiero sull'analisi del ruolo del denaro, e dell'economia in generale, sulla realtà
  • Oswald Spengler: debitore a Simmel di molte idee, sostiene, con parallelismi storici, l'idea della megalopoli come segnale del tramonto della civiltà che l'ha prodotta
  • Martin Heidegger: autore di una magistrale interpretazione del concetto di "abitare" in relazione all'essenza stessa dell'uomo. Lo stimo già solo per le sue affascinanti deduzioni etimologiche.

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