Tuesday 30 October 2007

Franz Kafka - Il processo

Il Processo è la prima opera di Kafka con cui mi sia mai confrontato: meglio tardi che mai. Ero convinto che Kafka fosse un autore pesante, verboso e forse in un certo senso Sveviano (e su Svevo i miei pregiudizi, pur rimanendo tali, sono fondati dalla lettura di brani), ma ho dovuto ricredermi fin dalle prime pagine. Kafka è angosciante, claustrofobico e pieno di pessimismo riguardo l'insensatezza del vivere, tuttavia allo stesso tempo vi è qualcosa di magnifico nelle proporzioni, quasi oniriche, dell'Autorità che si impadronisce della vita quotidiana di K. fino a schiacciarlo, senza che questi arrivi mai a decifrarne i meccanismi e a comprenderne la ragione. Superbo il capitolo del Duomo, nel quale è narrata la parabola dell'uomo e del guardiano della porta della Legge, e le diverse esegesi che ne vengono date; vagamente deludente invece il capitolo finale - l'ultimo, indecifrabile come gli altri nelle sue ragioni, ma forse troppo diverso e "scollato" dal resto.

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Sunday 21 October 2007

Friedrich Dürrenmatt - La visita della vecchia signora

Il teatro è sempre il teatro. Oltretutto, questa volta la mia lettura del testo è stata sorprendentemente più proficua del solito per quanto riguarda l'apporto alla mia conoscenza dei meccanismi dai quali il teatro è regolato - scenografia, numero di personaggi, eventi e naturale sviluppo dell'azione teatrale.
A metà strada tra il tragico e il comico, tra elementi dichiaratamente umoristici da un lato e un terribile ed inesorabile rivolgimento dell'equilibrio iniziale dall'altro, la visita della vecchia signora porta il benessere e con esso la sedazione morale nella sonnolenta cittadina svizzera, in una climax a maggior ragione più inquietante nei termini in cui essa viene continuamente negata dagli abitanti, che a parole sono sempre solidali con Alfred Ill, merce di scambio per il miliardo della signora. Paradossalmente, le figure più umane alla fine diventano la signora stessa, venuta a comprarsi la giustizia, e lo sfortunato Alfred Ill, che pur macchiato di una vecchia colpa suscita sempre più la simpatia del pubblico e della protagonista, immobile, che fa ruotare ogni cosa intorno a sé come un deus ex machina, ma che alla fine è l'unica persona a provare un sentimento autentico di affetto, al di là della giustizia o dell'ingiustizia che è venuta a procacciarsi col suo denaro.

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Wednesday 17 October 2007

Le Corbusier - Verso un'Architettura

Per la serie, bisogna conoscere il nemico. Dopo tre anni di architettura, finalmente mi azzardo a leggere l'iperosannata e superinfluente opera di quello che allo IUAV è considerato un dio dell'architettura. Sono rimasto sorpreso: al di là dell'impostazione e dell'iconografia evidentemente programmatica, volutamente polemica e rivoluzionaria (le cui vestigia si trovano ancora oggi in molte presentazioni di studenti bravi, pseudobravi e pseudointellettuali, o che semplicemente si sanno vendere), si tratta in effetti di un libro chiave, che taglia ogni ponte con l'architettura del passato (o che perlomeno finge che non siano esistiti precedenti tentativi), e cerca di affermare un nuovo punto di partenza. Non mancano idee pregevoli; il grandissimo difetto di Le Corbusier tuttavia resta l'arroganza con la quale impone la propria visione come se fosse l'unica possibile e degna di valore, affermando la superiorità del freddo raziocinio sia tecnico che compositivo, e dimenticando completamente (anche se programmaticamente) l'elemento emotivo, lo spirito del tempo e del luogo, ciò che rende in altre parole l'architettura amata dall'uomo che la vive.

***+

Wednesday 10 October 2007

Hairspray

Un musical così mi mancava dai tempi di Chicago (che rimarrà comunque insuperato!). Brillante, frizzante, iperenergetico, con musiche travolgenti (arrangiamenti un po' scontati a volte, ma che importa?). Nikki Blonski è perfetta come protagonista, Zach Efron mi fa troppo High Scool Musical, John Travolta negli ingombranti panni di Edna è fondamentalmente inutile, mentre ho adorato fin dall'inizio Michelle Pfeiffer alias Velma von Tussle "Miss Baltimora Crabs", cattivissima ex reginetta di bellezza e direttrice TV - probabilmente il personaggio che più ha contribuito a far diventare Hairspray il mio nuovo film di culto. Simpatica anche la bigotta ed oppressiva mamma dell'amica di Tracy, Queen Latifah come Mama più calorosa e buona di quella di Chicago, Corny Collins novello Vince Fontain e divo canterino del piccolo schermo, e poi naturalmente Seaweed (Elijah Kelley), il più bel ragazzo nero che io abbia mai visto (e sa ballare, recitare, ed ha una splendida voce formata nel gospel!)

****+

Tuesday 9 October 2007

Vladislav Vančura - Konec starých časů

Vančura je Vančura. Je sice pravda, že jsem ještě neměl možnost setkati se s jeho dílem dříve, než jsem viděl jeho filmové provedení, ovšem přesto utvrzuje své postavení mezi mými nejoblíbenějšími českými spisovateli (má to něco společného se skutečností, že mé obzory jsou v rámci české literatury ještě ubohé?).

Nádherná, košatá čeština je vytříbeným nástrojem k vyprávění příběhu ze počátků první republiky, kdy se nové, majetkové elity prosazují na místa na výsluní která za Rakouska-Uherska patřila šlechtě. Staré časy jsou obměněny novými, avšak jako labutí píseň starého pořádku, již nenávratně smeteném republikou, přichází na zámek Kratochvíle kníže Megalrogov, plukovník ruských bělogardistů, se sluhou Váňou. Staří a noví obyvatelé Kratochvíle, ač na pochybách ohledně pravé totožnosti knížete (není to náhodou dobrodruh a prášil?), neodolají ódě hrdosti, veselosti, a vkusu - zkrátka šlechetnému šlechtickému duchu, jehož Megalrogov je ztělesněním. A když všechno dospěje opravdu ke konci, zůstává nostalgie, orosená brva nad koncem nejen jedné epochy, ale i celého jednoho pohledu na život.

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