Wednesday 27 August 2008

Jesus Christ Superstar

Musical che forse per primo ha incarnato alla perfezione la nuova categoria di "opera rock", e sostanzialmente per una delle sue caratteristiche più peculiari: non vi sono dialoghi né voce fuori campo, e l'avanzamento del racconto è affidato esclusivamente alle canzoni; rivoluzionario al momento della sua uscita, a distanza di trentacinque anni si è forse un po' appannato, senza per questo perdere in forza comunicativa.

Il film segue il racconto della Passione di Gesù, messa in scena da un gruppo di hippie nel deserto. Enfasi è data ai risvolti politici della condanna di Gesù da parte del Sinedrio ed alle implicazioni date dalle aspettative zelote; non manca allo stesso tempo un certo sguardo introspettivo che, più che l'attualmente iperenfatizzato ruolo di Maria Maddalena, getta in nuova luce la persona di Giuda Iscariota, compagno e discepolo fedele il cui tradimento è letto come un atto di gelosia.

Ovviamente Carl Anderson (Giuda) ha una voce di gran lunga superiore a Ted Neeley (Gesù); il mondo però non era ancora pronto per un Gesù nero...

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Sunday 24 August 2008

Le relazioni pericolose

Trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo epistolare di Choderlos de Laclos, con un cast stellare (John Malkovich e Glenn Close nei ruoli del visconte di Valmont e della marchesa di Merteuil, Keanu Reeves Michelle Pfeiffer come presidentessa de Tourvel e dei giovani Keanu Reeves e Uma Thurman rispettivamente come Danceny, e la piccola Cécile Volanges) e la regia di Stephen Frears (talentuoso già allora).

Pur trattandosi di un buon film, il libro è decisamente superiore: lo charme e le ottime performances dei protagonisti non cancellano una sensazione di fretta per cui il susseguirsi degli eventi assume un tempo innaturalmente più rapido di quello pacato e progressivo del romanzo; la stessa maturazione psicologica dei personaggi appare affrettata, rasentando a volte la mancanza di coerenza; ciò nonostante, il visconte e la marchesa rimangono personaggi assolutamente impareggiabili, ed ineguagliabile è l'atmosfera di fine settecento, con la rivoluzione francese ancora apparentemente lontana.

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Saturday 23 August 2008

L'insostenibile leggerezza dell'essere

Strana trasposizione cinematografica dell'omonimo strano romanzo di Kundera basato su un triangolo/quadrato di affinità elettive. Il film mantiene intatta la caratteristica più peculiare della scrittura dell'autore - il suo collocare in modo molto libero una accanto all'altra le immagini in un modo per cui viste ad una certa distanza temporale esse formano il quadro unitario e narrativamente coerente che al momento della visione diretta sfugge.
Esteticamente assai ben fatto, il film ha tra i punti di forza una bella, seppur non vistosa, fotografia, un Daniel Day-Lewis fisicamente ed espressivamente in stato di grazia, una Juliette Binoche ancora acerba ma per questo forse più dolce e una Lena Olin artista incostante, introspettiva e sensuale.

Sullo sfondo, l'occupazione della Cecoslovacchia nel 1968 e le sue conseguenze sull'esistenza quotidiana delle persone.

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Wednesday 20 August 2008

Mrs. Henderson presents

Deliziosa commedia britannica, diretta dall'eclettico Stephen Frears, con una impeccabile Judi Dench nel ruolo protagonista, è l'ennesima prova della superiorità dell'umorismo inglese sia quanto a sceneggiatura che quanto a dialoghi. Il film inizia in tono leggero, con sticomitie in cui trionfano le battute caustiche di Mrs. Henderson, una donna energica, volitiva, disincantata ma allo stesso tempo idealista e non priva della propria porzione di dolori; l'apertura del teatro, le scaramucce con il direttore di Mrs. Henderson è croce e delizia, l'innovazione della programmazione con i tableaux vivants di ragazze nude e il successivo successo culminano nell'arrivo della seconda guerra mondiale.

Nella nuova, drammatica luce delle circostanze belliche, il Windmill Theatre diventa rifugio materiale e oasi di gioia per migliaia di giovani soldati che in una Londra squassata dai bombardamenti, fanno esperienza di joie de vivre e della bellezza del corpo femminile, prima di partire per il fronte verso una morte alquanto probabile.

Basato su una storia vera.

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Tuesday 19 August 2008

Il cavaliere oscuro

Secondo film del "nuovo" Batman, portato sullo schermo da Christopher Nolan ed impersonato da Christian Bale. Fedele ai modi di Batman begins, la saga continua nell'intento di mantenere un certo realismo (per quanto senso ciò possa avere in un film di questo genere) parallelamente ad una visione cupa, violenta ed a tratti quasi opprimente.

La trama è ricca, complessa, e maneggia temi etici rilevanti senza per questo cadere in semplificazioni manichee: la responsabilità del singolo nei confronti di altri singoli e della collettività, la follia, il senso dell'ordine e del caos. I tre personaggi principali Batman, Joker e Harvey Dent portano segni di non accettazione del proprio sé, mostrando la necessità di crearsi un alter ego senza il quale non riuscirebbero a vivere. Lo stesso Batman non risulta senza macchia: a fungere da garante per il suo operato è la costante e ferma presenza di Alfred.
Tutta la seconda parte del film infine è imperniata sul tema del caos: Joker è uno psicopatico di tendenze anarchiche, che lavora rovesciare l'ordine costituito e mostrare l'insensatezza di qualsiasi piano; Batman, di fatto il suo completamento, è protettore e promotore dell'ordine tendenzialmente a qualunque costo. Anarchia versus totalitarismo: e se per un momento lo spettatore è indotto ad abbracciare il secondo per combattere la prima, gli eventi della trama convergono su un'impostazione etica complessa, in cui anche scelte "giuste" portano a conseguenze "sbagliate", senza per questo giustificare i mezzi in virtù del fine.

Eccezionale la prova d'attore di Heath Ledger nei panni di un Joker decisamente disturbante, sorprendente il doppiaggio di Santamaria, che mai avrei associato alla voce cavernosa di Bruce Wayne versione Batman.

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Friday 15 August 2008

Sabrina

Per quanto mi piacciano le commedie anni Cinquanta e per quanto apprezzi Audrey Hepburn, non sono riuscito ad entusiasmarmi per questo film che pure le valse la nomination all'oscar. I dialoghi sono, come al solito per l'epoca, eccellenti, ma il film risulta un po' prevedibile e penalizzato dall'eccessiva severità di Humphrey Bogart (che pure qui ho visto per la prima volta) e dal fatto che la parabola di Audrey sia ancora agli inizi: nei film successivi il suo fascino ed il gusto nel vestire cresce esponenzialmente (di Vacanze Romane non parlo, non avendolo ancora visto!).

Molto belli gli interni architettonici della sede newyorkese dei Larrabee.

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Magdi Cristiano Allam - Grazie Gesù

A fronte dell'insistenza di Bruno, che dopo aver acquistato e letto il libro non ha cessato di incitarmi a leggerlo, mi sono finalmente deciso a prendere in mano l'opera prima post conversione di Magdi Cristiano Allam. Pur non apprezzando molto il suo stile di scrittura né la disorganicità "giornalistica" con cui è impostato il libro (che porta avanti in parallelo il racconto della ricezione di battesimo, cresima e comunione la scorsa Pasqua a S. Pietro, i ringraziamenti a un centinaio di persone e la critica all'islam), sono rimasto favorevolmente colpito dalla lucidità con cui Allam porta il suo ragionamento al di là dei canonici eccessi del neofita.

L'islam descritto sulle basi della sua vicenda storica è una religione oscurantista, fondata da un uomo violento e diffusa sistematicamente con l'uso della forza; i medesimi principî si ritrovano ad ogni pié sospinto nel suo testo sacro, il corano, che insieme alla sunna costituisce l'unica fonte di verità, di diritto e di legge accettata. Su queste basi non può esistere un islam moderato ed aperto al dialogo: possono esistere piuttosto singole persone moderate ed aperte al dialogo, di religione islamica ma con una scala di valori che mette al primo posto i diritti fondamentali dell'uomo.

Per Allam la colpa maggiore dell'occidente è quella di continuare a tutelare le minoranze islamiche, giungendo per questo addirittura a calpestare il proprio retaggio culturale fatto di radici cristiane e delle conquiste illuministiche - libertà di espressione in testa. Il politicamente corretto si è trasformato in islamicamente corretto: qualsiasi cosa rischi di offendere la sensibilità dell'islam viene censurata senza pietà, sia essa un insulto gratuito o l'espressione del più alto patrimonio artistico e culturale della civiltà occidentale, mentre allo stesso tempo si calpestano sistematicamente i pilastri su cui l'Europa e l'Occidente da essa partorito ha portato avanti tre millenni di civiltà. 

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