Monday 30 January 2012

Gabriele D'Annunzio - Il libro delle vergini

È la prima volta che D'Annunzio non mi entusiasma. Splendida prosa, bell'italiano, ma le quattro novelle che formano il libro sono troppo di maniera. D'altronde, si tratta di un'opera giovanile; Le Vergini è la materia prima da cui poi trarrà il migliore La vergine Orsola nelle Novelle della Pescara, e le rimanenti tre novelle - Favola sentimentale, Nell'assenza di Lanciotto, Ad altare Dei (di cui quest'ultima è solo un'istantanea) sono un po' pretenziose nella loro legare amore e malattia. Come sempre stupendi i nomi dei protagonisti.

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Friday 27 January 2012

Bernardo Bellotto. Il Canaletto delle corti europeee - Palazzo Sarcinelli, Conegliano

Dopo la splendida mostra di Cima da Conegliano, risalente ormai a due anni fa, l'aspettativa per le mostre di Palazzo Sarcinelli era cresciuta (e forse questo era anche uno degli obiettivi di chi gestisce il museo).

Peccato che quella di Bellotto non fosse una mostra altrettanto emozionante: già di per sé il vedutismo non mi dice molto, a meno che parli all'architetto urbanista che è in me come nel caso delle incisioni riguardanti il lungo Elba di Dresda. Se poi aggiungiamo l'ampiezza di spazio espositivo dedicata a tecniche un po' di nicchia come l'acquaforte, e l'inutilità dell'audioguida, l'unico momento veramente stendhaliano è stata la sala con le tre immense tele raffiguranti la città di Pirna. Che, complici i colori, la fortezza medievale, l'ambiente sorabo che in me evoca altri mondi tra lo slavo e il preussleriano (Il mulino dei dodici corvi!), mi ha completamente affascinato.


Per il resto, niente di che.
**+

Thursday 26 January 2012

Max Weber, L'etica protestante e lo spirito del capitalismo

Libro letto per il corso di sociologia di Cristina Zaros: lettura sorprendentemente interessante nonostante il mio (confermato) pregiudizio nei confronti degli studi sociologici.
Il volume è datato (dopotutto la prima edizione risale al 1904, e la seconda al 1922), ma l'argomentazione risulta efficace e tutto sommato perfino godibile. Soprattutto è illuminante il collegamento del capitalismo a un ἔθος ben specifico come quello legato al protestantesimo calvinista, quacchero, pietista, battista, solo in misura minore luterano, e alla loro dottrina sul lavoro come vocazione e sul successo come segno della predestinazione alla salvezza (illuminante in questo senso la citazione di Benjamin Franklin sul denaro che deve generare altro denaro e non essere sperperato per altro).
Appare consequenzialmente piuttosto convincente la tesi, di approccio comprendente, secondo cui a parità di altre condizioni è la cultura a dettare comportamenti e scelte di vita - come nella differenza di successo economico tra cattolici e protestanti nelle città della Ruhr e della Germania settentrionale.


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Jean Piaget, Lo sviluppo mentale del bambino

Saggio letto per il corso di psicologia generale tenuto da Donato Pavone.
Piacevole da leggere, divulgativo, e al contempo non privo di preziosi affondi nello specifico. È utile per comprendere l'impostazione teorica di Piaget: parla dell'adattamento facendo uso delle sue sottocategorie di assimilazione e accomodamento, e descrive ognuna delle quattro fasi di sviluppo mentale descritte (neonato/lattante, infanzia dai due ai sette anni, infanzia dai sette ai dodici anni, adolescenza) trattandone le abilità cognitive, e in minor misura etiche e affettive, e corredando il tutto con gustosi esempi dalla vita reale dei bambini.

Credo che dovrebbe essere una lettura da considerare per chiunque abbia da lavorare con i bambini, anche come animatore...

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Saturday 14 January 2012

Le immagini della fantasia 29 - XXIX Mostra internazionale d'illustrazione per l'infanzia

Visione in extremis, permessa dal fatto che quest'edizione della mostra è stata prolungata al periodo postnatalizio.

Le due sezioni speciali sono la consueta porzione monografica dedicata ad un ospite d’onore, quest’anno Linda Wolfsgruber (che sinceramente preferivo nella sua fase giovanile, meno personale e meno malinconica - ai tempi dell'innocuo Pacchetto Rosso); e per il ciclo dedicato alle fiabe del mondo: Il Grande Albero delle Rinascite, fiabe delle Terre d’India. Ma alla fine ciò che rimane più interessante è la sezione principale della mostra, con la sua varietà di temi, di artisti e di tecniche - con una decisa rinascita del collage. E per il sempre gradito ciclo Come nasce un libro illustrato, il simpatico intervento di Simone Rea, illustratore delle Favole di Esopo.

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Saturday 7 January 2012

Coraline e la porta magica


Un film di animazione la cui visione mi mancava (e a poco mi serve che scrivano "dal regista di The Nightmare Before Christmas", visto che mi manca pure quello). Interamente realizzato in stop motion, come i film di animazione di una volta, ma non più con le marionette fatte a mano, bensì con oggetti realizzati su una stampante 3D.

La vena inquietante, qui e lì tendente all'horror, della realtà parallela popolata da alter ego con bottoni cuciti sul volto al posto degli occhi, aggiunge quel tanto di tensione che basta; la rivelazione finale sulla vera natura dell'Altra madre, dell'Altro padre e di ciò che sta oltre la porta magica con tanto di corsa contro il tempo per la salvezza coinvolge; le citazioni visive e i riferimenti al folklore arricchiscono. Peccato che il tutto si risolva eucatastroficamente, come in una vera fiaba, di cui pure la trama mutua molti elementi e che tuttavia non  sembrerebbe costituirne l'unico orizzonte: chiudere una narrazione così tendente all'altro rispondendo a pressoché tutti gli interrogativi, senza lasciare lo spazio per il non detto e per il sottinteso finisce per svilire un poco quel senso di alterità da cui il film trae forza.

Pur non toccando i vertici di Up!, con cui era in lizza agli Oscar 2009, è pur sempre un bel modo di passare un'ora e mezza.

***+

Wednesday 4 January 2012

Joshua Clover, Matrix

Kritika Matrixu kterou Clover napsal pro British Film Institut v roce 2004.

Clover rozebírá film z hlediska jeho významu a role v momentě, kdy se objevil - konec milénia a digitální revoluce s vzsetupem .com bubliny. Matrix je film o takzvané hranici konstruktu, zabývající se současnou filozofickou problematikou - co je to realita? A co kdyby realita ve které žijeme byla vykonstruovaná, a nebyla by pravou? Kde se nachází hranice konstruktu, a opravdové reality? Filmů s tímto tématem vyšlo, nejen v těch letech, celá řada, The Truman Show počínaje a The Thirteenth Floor a The Dark City končeje. Praotcem mnohých jeho základních myšlenek je kniha The Neuromancer, jedno ze zakládajících děl cyberpunku.
Ovšem Matrix je také digitální oslava digitálnosti: akční film typu "wire fu (kung fu on wires) meets the machine war", emuluje imersivní počítačové hry; jeho hrdinové jsou neexpresivní, androgynní, bez rasy, v zrcadlových brýlech; film na DVD, kterého se stal prvním masovým propagátorem, dává divákovi moc nad časem a prostorem pomoci ovládače a bullet time efektu, jeho ukázka nepravosti reality hraje vlastně steinou roli jako Disneyland: ukolébat diváka v domnění, že on žije v reálném světě, a že nereálným světem je pouze ohraničený a rozpoznatelný zábavní park.

Podle Clovera filozofické a mesiášské narážky prvního  filmu jsou pouhými narážkami, postrádající hloubku; Reloaded a Revolutions, kterými se nezabývá už jen bombastická hollywoodská podívaná v duchu filmových pokračování na stejný, vylepšený a zvětšený recept. I když autor českého doslovu, Kamil Fiala, zastává jiný názor a dívá se na trilogii jako na sestavu Probuzení, Pochopení a Syntézy protikladů, kde Reloaded a Revolutions jsou tím dospělým filmem a první Matrix tím dospívajícím.

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Борис Леонидович Пастернак (Boris Leonidovič Pasternak) - Doktor Živago

Pasternak je básník. Však je také jeho próza těžká, nesoustavná, protkána metaforami a nerovnoměrná. Básnický cit zveličuje jednotlivé epizody do propracovaných obrazů a hned lakonicky přejde zásadní dějové pasáže, které tu a tam podtrhne několika výstižnými slovy.

Měl jsem příležitost setkat se s Pasternakovou prózou v Malé Luversové; přesto, největším úskalím v Živágovi bylo dostat se do díla. V tomto ohledu je Pasternak podobný Proustovi: jeho román se nedá přečíst přerušovaně po částech během delšího období, na druhé straně se nedá zhltnout jedním dechem, protože hustota poetického vyjadřování potřebuje dost času na to, aby ji čtenář vstřebal. Tím pádem dlouhá cesta vlakem do Česka byla dobrou příležitostí na to, abych se dostal do děje, a následující dny mi daly možnost nezůstat zavalen přemírou poetismu.

Živágo je krásně napsané dílo, hluboce ruské a přesto moderní. Básník je jediný, kdo může objektivně (ve své subjektivnosti) popsat atmosféru plnou očekávání, jenž provázela bolševickou revoluci, a zároveň vystihnout hrůzy občanské války která na ni plynule navázala. V Živágovi je láska silnější než smrt - a to bez předpojatosti a bez rétoriky, se strohou samozřejmostí. A v postavě doktora, který je vlastně alter ego autora, vidím můj vlastní očarovaný pohled na svět, a jsem rád, že jsou na světě duše spřízněné s mojí.

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Tuesday 3 January 2012

České nebe

České nebe asi doplácí na tom, že je vůbec jedna z nejnovějších cimrmanovských her. Přednášky o Radeckým, o národním obrození a o falšování staroslovanských literárních děl jsou v podstatě nudné (až na brilantní druhou Svěrákovu prezentaci o tom, že mystifikace a hromadné podvádění národa jsou špatné věci, které se dělat nemají). Hra sama o sobě není špatná: Nebeská komise se svatým Václavem v čele, s Janem Husem, Komenským v podání nebohého Smoljaka, praotcem Čechem, Karlem Havlíčkem Borovským a babičkou Boženy Němcové je sehraná, dobrých nápadů je mnoho, ale přece jen z toho českého nebe mohli vymáčknout víc.

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Monday 2 January 2012

Zkrocení zlé ženy - MDB


Výborná inscenace shakespearovské klasiky Městského Divadla Brno, které je na tom podstatně lépe, než NDB.  Krásně sehraný soubor, dobrý moderní překlad, smysl pro humor, minimalistická scéna, inscenace postavená na hereckých výkonech, často i fyzicky náročných, interakce s obecenstvem.


Autor: William Shakespeare
Režie Stano Slovák
Asistent režie Jakub Przebinda
Překlad Jiří Josek
Kostýmy Andrea Kučerová
Dramaturg Klára Latzková,Jan Šotkovský
Scéna Jaroslav Milfajt
Hudba Karel Cón
Pohybová spolupráce Martin Pacek

Battista Minola, bohatý šlechtic Zdeněk Junák
Kateřina, jeho dcera Radka Coufalová
Bianka, její mladší sestra Evelína Kachlířová
Petruccio, Kateřinin nápadník Martin Havelka
Grumio, jeho sluha Alan Novotný
Kurt a dalších pět Petrucciových sluhů, Krejčí a Kloboučník Jaroslav Matějka
Lucenzio, zamilovaný do Bianky Jakub Przebinda
Tranio, Lucenziův sluha Michal Isteník
Biondello, Lucenziův sluha Jakub Uličník
Vincenzio, Lucenziův otec Josef Jurásek
Gremio, Biančin nápadník Tomáš Sagher
Hortenzio, Biančin nápadník Rastislav Gajdoš
Starý pán Jan Apolenář
Vdova Eva Gorčicová