Monday 27 May 2013

Vita di Pi

Molto è stato detto sull'uso del 3D in relazione alla fotografia, commentando in positivo gli esiti raggiunti da Ang Lee. In effetti, probabilmente spruzzi d'acqua e onde tridimensionali hanno un'ottima resa; ciò cui però penso si riferisse la critica è soprattutto l'aspetto più propriamente fotografico, relativo ai materiali di cui si compone l'inquadratura. E da questo punto di vista, ho trovato il linguaggio visivo un poco eccessivo, più appropriato all'illustrazione di una carta di Magic che al cinema, con le sue acque e nuvole dalle forme e dai colori esagerati, quasi kitsch.
Il finale è apertissimo, con la seconda interpretazione dell'esperienza di Pi in cui Richard Parker è di fatto una proiezione oggettivata di lui stesso ugualmente plausibile come la prima. Quale storia preferiamo? Quella con la tigre, o l'altra, disumana, spietata? La medesima risposta varrà per la fede in Dio, anche nel sincretismo indù-cristiano-musulmano che fa esclamare a Pi "Grazie Vishnu per avermi fatto conoscere Gesù Cristo!".
E sullo sfondo, non formulata apertamente, rimane l'ulteriore domanda, che in realtà una risposta ce l'ha (ma solo sul piano del senso, mentre quello della causalità resta eluso): perché è affondata la nave?

****

Vita di Pi, di Ang Lee, Rhythm & Hues / Fox 2000 Pictures, USA 2012

No comments: