Thursday 29 January 2009

Angelo Branduardi: Futuro Antico V - Teatro Malibran


Branduardi è uno dei pochi musicisti in grado di tirare giù un teatro (per il calore, la partecipazione e gli applausi del pubblico) con un concerto di musica antica, tra Quattro e Cinquecento veneziano, utilizzando solo strumenti dell'epoca quali ghironda, tiorba e viola da gamba inframmezzati dal suo impareggiabile senso dell'umorismo.

Il concerto è stato aperto da Lagunaria, progetto del cantautore veneziano Giovanni Dell'Olivo che recupera i canti popolari sette e ottocenteschi dell'area lagunare, riarrangiandoli in modo personale e coinvolgente; momento topico della serata è stata la doppia interpretazione di Damigella tutta bella, poesia musicata da Monteverdi, ma divenuta un successo internazionale nell'arrangiamento di Vincenzo Calestani (con una melodia su cui Branduardi costruì il suo Audite Poverelle della Lauda di Francesco).

Damigella tutta bella
Versa versa quel bel vino
Fa' che cada la rugiada
Distillata di rubino.

Ho nel seno rio veneno
Che vi sparse amor profondo
Ma gitarlo e lasciarlo
Vo’ sommerso in questo fondo

Damigella tutta bella
Di que vin tu non mi sazi
Fa che cada la rugiada
Distillata da topazi

Nova fiamma più m’infiamma
Arde il cor foco novello
Se mia vita non s’aita
A ch’io vengo un Mongibello.

Unico neo, la performance canora di Branduardi: il suo iconico falsetto è stato incerto più di una volta, e lui stesso è apparso piuttosto invecchiato, dimagrito e stanco.

Un grazie ad Andrea d'Alpaos, che mi ha procurato il biglietto omaggio tramite il batterista Joy (per l'occasione branduardiano) Davide Ragazzoni, e Viva Venezia, viva Venezia, viva Venezia in terra e in mar!

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