Metti due coppie della media borghesia che si ritrovano nel salotto degli uni per appianare il dissidio sorto dalla lite, sfociata in lesioni personali, dei rispettivi figli piccoli. L'esito è quello di uno scontro in cui le regole del vivere civile sono messe progressivamente da parte, e se non si arriva alle mani è solo perché i meccanismi sociali di difesa sono profondamente radicati, e anziché darsele si somatizza.
Tutto sommato però, la pièce non è brillante come avrebbe potuto essere, e lascia a bocca asciutta: le vette wildiane dell'acido in punta di fioretto sono distanti anni luce.
Yasmina Reza, Il dio del massacro, Adelphi, Milano 2011
[Le Dieu du carnage, 2006]
**+
No comments:
Post a Comment