Saturday 23 August 2008

L'insostenibile leggerezza dell'essere

Strana trasposizione cinematografica dell'omonimo strano romanzo di Kundera basato su un triangolo/quadrato di affinità elettive. Il film mantiene intatta la caratteristica più peculiare della scrittura dell'autore - il suo collocare in modo molto libero una accanto all'altra le immagini in un modo per cui viste ad una certa distanza temporale esse formano il quadro unitario e narrativamente coerente che al momento della visione diretta sfugge.
Esteticamente assai ben fatto, il film ha tra i punti di forza una bella, seppur non vistosa, fotografia, un Daniel Day-Lewis fisicamente ed espressivamente in stato di grazia, una Juliette Binoche ancora acerba ma per questo forse più dolce e una Lena Olin artista incostante, introspettiva e sensuale.

Sullo sfondo, l'occupazione della Cecoslovacchia nel 1968 e le sue conseguenze sull'esistenza quotidiana delle persone.

****+

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