Wednesday 13 February 2008

L'ultimo Tiziano e la sensualità della pittura - Gallerie dell'Accademia, Venezia

La mostra, originariamente al Kunsthistorisches Museum di Vienna, si incentra sull'ultimo ventennio della pittura tizianesca, dagli anni Cinquanta del Cinquecento fino alla morte nel 1576.

L'ultimo Tiziano opera una rivoluzione nell'uso del pennello: influenzato parzialmente dalle poetiche michelangiolesche del non finito si svincola definitivamente dal disegno, passando ad una pittura abbozzata, dalla pennellata ricca - "a macchie", come la definì il Vasari - , in cui la libertà e la matericità del gesto pittorico danno corpo e vibrazione all'immagine, ottenendo effetti che verranno ricercati dagli artisti solo molto più tardi, nell'Otto e Novecento; allo stesso tempo Tiziano non rinnega sé stesso e portata all'apice la propria padronanza della luce, così come l'innata maestria compositiva (e ne è la prova il fatto che mi sia rimasta impressa la maggioranza dei dipinti, cosa rara per un'esposizione di pittura).

Parte della mostra è l'indagine sui continui ripensamenti compositivi del pittore, che aveva l'abitudine di ritornare anche dopo anni su dipinti sia abbozzati che finiti, ritoccando, ridipingendo, o modificando l'intera composizione; condotta sui quadri esposti, associa ad ogni riproduzione del quadro una radiografia che ne mette in evidenza le fasi compositive precedenti. Si tratta di un percorso particolarmente prezioso in associazione con il confronto tra diverse versioni dello stesso quadro, sia esso il Tarquinio e Lucrezia (preferisco il viennese, con una Lucrezia più decisa rispetto a quello di Bordeaux), la Madonna con bambino (la versione londinese, più tarda di quella veneziana, mi ricorda quello che avrebbe fatto Jan Zrzavý negli anni Cinquanta dello scorso secolo), o la Maddalena penitente.

I migliori
  • Cristo crocefisso e il buon ladrone
    Pinacoteca nazionale, Bologna
    Non ci sono parole per descrivere il dipinto. Dorato, glorioso, vivo, senza un solo particolare in eccesso o di maniera.
  • Santa Margherita con il drago
    Museo del Prado, Madrid
    I lineamenti della santa sono assolutamente moderni: non si tratta di una bellezza cinquecentesca, morbida ed ovale: lo sguardo è intenso, "spigoloso", di un volto che ricorda quello di Cate Blanchett. Superba composizione formale e cromatica, con sulla sinistra, al di là del mare, la città illuminata dai fuochi notturni.
  • Annunciazione
    S. Domenico Maggiore, Napoli
    Apoteosi della luce. In particolare, squisito il velo luminoso posto sul leggio della Madonna.
  • Martirio di S. Lorenzo
    Chiesa dei Gesuiti, Venezia
    Uno dei miei quadri cromaticamente preferiti. Il rosso delle fiamme, la luce emanante dalla graticola, il taglio arditissimo della composizione.
  • La Religione soccorsa dalla Spagna
    Museo del Prado, Madrid
    Pur trattandosi di una rappresentazione allegorica, e per giunta su commissione - presupposti per il più anonimo dei dipinti, il quadro è molto personale, non eccessivamente affollato, e naturalmente ben composto, con la Religione che perde per strada i suoi attributi, insidiata da un groviglio di serpi.
***+

http://www.ultimotiziano.it

2 comments:

Corinna said...

Approfittando della mia settimana di "vacanza" sono finalmente andata a vedere Tiziano.
Ancora mi fanno male le braccia: come se avessi fatto due ore di palestra!!! Ma è possibile che non ci sia una, dico una, sedia o panca per i poveri visitatori?!?!?! Per fare quattro schizzi messi in croce mi sono distrutta schiena e braccia!!! Pessima organizzazione!
Comunque...la mostra è allettante...i quadri sono eccezionali (nonostante la luce li uccida!).
Be' l'autoritratto da vecchio...ditemi che non somiglia a nonno Magnani!!
Mi ha incantata "Venere che benda Amore": quanto è bella la figura di semi-spalle con la testa ruotata in profilo?!?!
Ed il ritratto di Jacopo Strada?! Gli occhi parlano, anzi ridono!
Non mi sono piaciute molto le madonne con bambino: troppo Raffaello.

Santi said...

Ho notato anch'io immediatamente la disastrosa qualità dell'illuminazione: signore Iddio, sono quadri a olio, poteva venire in mente anche a un bimbo che avrebbero riflesso la luce, e che quindi certi angoli sarebbero stati da evitare!

Sono d'accordo sul ritratto di Jacopo Strada, che ha colpito anche me (e stavo per metterlo tra i miei preferiti - avrai notato d'altra parte quanto sia estetizzante la mia lista), mentre per fortuna non vedo nessuna somiglianza tra il Tiziano auto-ritratto e Magnani!