Wednesday 12 December 2007

Ignazio Silone - Fontamara

Silone raccoglie l'eredità della letteratura verista, ma lo fa a suo modo: Fontamara è indubbiamente in primo luogo il racconto crudo delle sofferenze e dei soprusi subiti dagli abitanti del villaggio marsicano che dà il titolo al libro, ma allo stesso tempo è un dramma, una tragicommedia dove viene messa in scena con amara ironia l'ingenuità dei cafoni abruzzesi, l'immobilismo dei proprietari terrieri, l'astuzia e la spregiudicatezza dei nuovi venuti che "trovano l'America" nella regione del Fùcino. L'atavico ciclo esistenziale che regola il mondo di Fontamara dai tempi della bonifica del lago (avvenuta a metà Ottocento) è sconvolto dai rivolgimenti politici ed economici degli anni Venti, quando con l'avvento del fascismo parte delle classi borghese e contadina salta sul carro del vincitore, dando nuova forza e legalità ai propri soprusi.

Nella narrazione di Silone è evidente la critica agli eventi del ventennio e alle loro conseguenze nei microcosmi locali, che allo stesso tempo non risparmia l'ordine costituito ad essi precedente; è però ugualmente evidente che la condizione dei fontamaresi (primo fra tutti Berardo), narrata per bocca dei membri di una famiglia di emigrati, non è e non può essere destinata al mutamento, in quanto questo farebbe tramontare il mondo epico di sofferenza, semplicità, fede popolare e ingenua ironia che in Fontamara trova espressione.

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