Дмитрий Шостакович (Dmitrij Šostakovič), Quartetto per archi n. 2 in la maggiore, Op. 68
- Ouverture (moderato) **
Senza infamia e senza lode. - Recitativo e Romanza (adagio) ****
Slavo, inizialmente, e poi propriamente russo. Accordo grave e tenuto di violino secondo, viola e violoncello su cui si sviluppa il recitativo del violino primo. Lirico ed intimo. - Valzer (allegro) ***
Ricco di pizzicati; Šostakovič, e i russi in generale sono maestri nello scrivere valzer memorabili, nei quali il tempo ternario non si presenta mai troppo ossessivamente. - Tema con Variazioni ***
Pieno di inventiva e lirismo.
- Allegro ma non troppo **
Senza infamia e senza lodo. Echi classicheggianti, forse troppo, per i miei gusti, e per essere Schubert. - Adagio **+
Non me ne è rimasto il ricordo. Alcuni momenti però erano particolarmente infelici: tutti gli strumenti suonavano nel loro registro più grave, il che non aiutava la bellezza del suono. Šostakovič aveva utilzzato questo effetto molto meglio. - Scherzo Presto - Trio, Andante Sostenuto ***+
Incisivo il tema dello scherzo, ben condotto fino alla fine. Il solo scherzo è stato l'oggetto dell'unico bis. - Allegretto ***
Non me ne è rimasto il ricordo.
Рубен Агаронян (Ruben Aharonian), violino
Андрей Абраменков (Andrej Abramenkov), violino
Игорь Найдин (Igor Najdin), viola
Владимир Бальшин (Vladimir Balšin), violoncello;
Mario Brunello, violoncello
Eccezionale il primo violino. Un po' deludente Brunello (che io sia rimasto influenzato da quanto ha detto Turetta, e dal fatto che diversamente dai membri del Quartetto Borodin non si sia presentato in vestito nero con farfallino bensì in camicia nera?)
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