Friday 28 March 2008

Marguerite Yourcenar - Il tempo, grande scultore

Testo in bibliografia del corso di progettazione architettonica ed urbana tenuto da Alberto Ferlenga. In realtà ciò che interessava a Ferlenga era un breve brano che dà il titolo a questa raccolta di παραλιπόμενα, in cui la grande scrittrice riflette sul destino delle opere scultoree in pietra, e sulla loro natura di breve intermezzo tra un'eternità trascorsa in forma di roccia ed una seconda eternità consumata sotto forma di rovina.

La raccolta dimostra per intero, anche nell'incoerenza del materiale radunato, la statura letteraria della Yourcenar: il suo comporre parte da quell'elemento primigenio ed indispensabile al tempo stesso che è la singola parola, che viene adoperata sprigionando potenza demiurgica e che pure riesce a non imporsi sull'ordito del pensiero che sorregge.

I temi toccati dai vari testi, di lunghezza variabile, sono molteplici: si va da riflessioni sul dialogo nel romanzo storico alle indagini sul tantrismo e sugli aspetti della sensualità di Vishnu, dalla rievocazione di amici defunti a considerazioni sullo spirito dell'Andalusia o sulle festività dell'anno, dalla rievocazione di un vecchio Michelangelo alla tessitura di un libro, mai redatto, su S. Elisabetta d'Ungheria, Elisabetta d'Austria e la contessa Elisabetta Bathory.
Dai singoli lacerti emerge una donna serena, amante degli animali e, più in generale, della natura, dotata di una profonda cultura storica, filosofica e letteraria, ritirata in un'isola del New England ma non per questo meno partecipe del mondo, non religiosa ma non per questo meno attenta ai bisogni dell'anima.

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1 comment:

Corinna said...

A me non è piaciuto molto, ma l'ho letto un paio di anni fa dopo l'esaltazione dovuta al bellissimo ed indimenticabile "Memorie di Adriano"...mi aspettavo qualcosa del genere. Lo riprenderò in mano quest'estate, chissà che non lo rivaluti:)