Sunday 20 April 2008

Il petroliere

Una valanga di nomination e due premi agli ultimi Oscar, un Daniel Day Lewis forse sopravvalutato, ma di indubbia bravura, linguaggio cinematografico da film russo anni Sessanta: tutti ottimi motivi per vedere questo film anche alla fine di una giornata intensa come quella di domenica.

Daniel Plainview è un self made man: ha iniziato dal nulla, cercando prima l'argento e poi il petrolio nelle viscere della terra. Ha adottato e spaccia per proprio il figlio di un suo operaio rimasto ucciso in un incidente; ha fondato un impero finanziario portando il petrolio californiano fino al mare. Plainview è un uomo senza sentimenti, se non quello della competizione che lo porta a disprezzare e ad odiare tutti gli uomini: il suo unico scopo è quello di ottenere ciò che vuole, in qualsiasi modo. La sua vicenda si svolge in parallelo a quella di Eli Sunday, figlio del proprietario del primo lotto di terreno acquisito da Plainview e fondatore della Chiesa della Terza Rivelazione: il primo fa la sua fortuna con il petrolio, il secondo come predicatore radiofonico e santone/taumaturgo - li accomuna il cinismo con cui guardano alla vita e la capacità di sfruttare gli altri, oltre ad un odio rivale scaturito nel momento della prima trivellazione, in cui Plainview estromette Eli dalla benedizione del pozzo, e il figlio H. W. perde l'udito in uno scoppio.
Plainview finirà per precludersi qualsiasi possibilità di redenzione, eliminando sistematicamente dalla sua vita gli affetti: avviene con il figlio H. W., allontanato e messo in cura, con il falso fratellastro Henry, accolto e successivamente ucciso in seguito alla scoperta della sua impostura, e ancora una volta con il figlio H. W. cui rivela brutalmente la condizione di orfano e senza padre tranciando definitivamente ogni legame con lui: l'unica esistenza possibile per Plainview è quella di diventare lui stesso la Terza Rivelazione, nemesi di Eli Sunday nel loro ultimo incontro dopo la crisi del '29, e terribile monumento a sé stesso.

Basato sul romanzo Oil! di Upton Sinclair, tratteggiante a tinte forti la biografia del magnate Edward L. Doheny (1856-1935).

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1 comment:

Anonymous said...

Sono d’accordo. Originale l'accostamento del classico e placido paesaggio da film americano all'atmosfera barbarica, dissacrante e feroce che imperversa già dall’iniziale silenziosa lotta con la natura. ‘There will be blood’ rende l’idea. Bravo Anderson!