Wednesday 9 April 2008

Memorie dal sottosuolo - Teatro Goldoni

Adattamento teatrale dell'omonimo lavoro di Dostojevskij, datato 1864. Sulla scena è portato l'episodio finale - l'incontro del protagonista con la giovane prostituta Lizaveta, ed attraverso esso sono recuperate, sotto forma di dialoghi e monologhi, le riflessioni che costituiscono la prima parte delle Memorie.

Tralasciando l'eroticizzazione pretestuosa e fondamentalmente inutile, regalataci dal seno nudo di Liza in pieno filone pseudo erotico-chic laviano, il grande difetto della rappresentazione è l'incoerenza di fondo. Si percepisce infatti la mancanza di un principio unificatore, che non sono tanto le unità aristoteliche di tempo, luogo ed azione, quanto piuttosto l'identità dei due personaggi principali, eccessivamente ondivaga, mutevole e, alla fine dei conti, instabile. E se il protagonista è per definizione un abitante del "sottosuolo" dostojevskiano, un dissociato vivente il perenne conflitto delle sue aspirazioni morali, frustrate anche nel momento in cui vorrebbe metterle in pratica a causa del suo atteggiamento "cattivo" con cui finisce per identificarsi, non si può dire lo stesso per Liza, prostituta diciottenne ancora innocente nella sua visione del mondo, che tuttavia sulla scena alterna in modo sconnesso felicità e irritazione, simpatia e paura, non trovando alla fine una dimensione psicologica che pure Dostojevskij non può non averle dato.

L'entrata in scena del servo Apollon alleggerisce piacevolmente l'atmosfera: il vecchio e curvo servitore, declamatore di salmi e perennemente vessato dal padrone, diventa però immediatamente un elemento comico, finendo per rompere ulteriormente il ritmo dello spettacolo. Abbastanza fuori luogo, infine, il monologo metatestuale recitato da Lavia come chiusura della pièce.

Bellissima la scenografia con i mobili e gli specchi antichi.

**+

Adattamento e regia: Gabriele Lavia
Protagonista: Gabriele Lavia
Liza: Alice Torriani
Apollon: Pietro Biondi

1 comment:

Corinna said...

L'altro giorno ne ho discusso con la Centanni...non è piaciuto neanche a lei...Povero Lavia! ah ah ah!